lunedì 27 febbraio 2012

Junk food

Un bell'intervento di un professionista.
Per noi mamme sempre in corsa è indubbiamente più semplice aprire uno stipetto e tirare fuori una merendina confezionata.
Fermiamoci un attimo a riflettere, leggiamo gli ingredienti (innumerevoli e per la maggior parte sconosciuti) e chiediamoci cosa stiamo dando ai nostri bambini.
Conservanti, coloranti, edulcoranti...servono davvero?
Ci prendiamo cura del loro aspetto esteriore, li vestiamo con abiti comodi, alla moda, compriamo loro scarpine morbide e resistenti, ci preoccupiamo che non prendano freddo.
Non dobbiamo però sottovalutare un aspetto ben più importante: l'alimentazione.
Un bambino che si nutre bene sarà un adulto in forma.

Prossimo obiettivo: dire no al junk food!



sabato 7 gennaio 2012

Un nuovo inizio

La befana ha portato via con se le feste e, insieme all'albero, è ora di mettere via anche la pesantezza regalataci da cenoni e pasti natalizi.
Anno nuovo, nuovi propositi!
Approfittiamo dell'entusiasmo di inizio anno per correre nella più vicina palestra o piscina ad iscriversi. Nulla aiuta mente e corpo più di qualche ora di movimento alla settimana.
Per chi sa che "dieta" è prima di tutto uno stile di vita da crearsi su misura, a tavola cambia davvero poco.
Niente regimi alimentari restrittivi, niente eliminazioni indiscriminate, solo il solito buon senso.
È buona abitudine, ad esempio, non associare mai nello stesso pasto fonti proteiche diverse: scegliete un alimento ed imperniate il pasto su quello.
Seguire una dieta che diminuisca di poco l'apporto glucidico a favore di quello proteico aiuta a sentirsi sgonfie in meno tempo.
Ciò non vuol dire eliminare pane o pasta ma consumarli solo durante i pasti principali, preferendo consumare frutta (anche secca!) durante le pause interpasto, abbinata a un buon vasetto di yogurt.
La qualità delle proteine, inoltre, influisce non poco: preferite proteine nobili, quali pollo, tacchino, pesce e, soprattutto, legumi. Questi ultimi costituiscono, insieme a cereali quali riso e farro, alleati formidabili su tutti i fronti.
Il mio consiglio è di consumarli più volte la settimana, abbinati, come sempre, a porzioni di verdure e conditi con olio d'oliva extravergine .
Bevete tanta acqua, anche sotto forma di tisane serali da prendere prima di coricarsi.
Non vi affidate a scellerate diete fai da te o da rivista, oltre a non avere effetti duraturi si rischia di innescare meccanismi assolutamente controproducenti.
Buon inizio d'anno a tutti!

giovedì 8 dicembre 2011

Ansia da panettone


Ancora pochi giorni, poi si aprirà ufficialmente il periodo dei cenoni.
Dolci a bizzeffe, panettoni, pandori, zamponi e cotechini.
Come mantenersi in forma senza rinunciare alla gioia delle feste?
Nel rispondere parto sempre dal presupposto che la gioia della convivialità sia importante tanto quanto la moderazione a tavola.
Il primo consiglio è di considerare il giorno di Natale alla stregua di un giorno qualsiasi: tenendo presente che farete un pasto impegnativo, suddividete le calorie giornaliere in maniera equilibrata.
Scegliete alimenti leggeri, prima del cenone della vigilia e dopo il pranzo di Natale: verdura, proteine magre (pesce, soia,etc.),frutta.
Non arrivate all'ora del desco affamati: sgranocchiate dei bulbi di finocchio poco prima e, una volta a tavola, iniziate il pasto dalle verdure più semplici e meno condite.
Se siete voi a cucinare, scegliete un alimento che faccia da guida allo stile della vostra tavola, in modo da evitare di abbinare tipologie di alimenti diversi (es. solo pesce o solo carne, e lasciatevi sedurre dal ricco e gustoso campo dei legumi).
Così se scegliete pesce, programmate un primo completo (ad es. risotto) o un secondo, un'insalata ricca, verdure a volontà, frutta.
Per regolarvi sulle porzioni, usate il trucchetto di munirvi di un piatto (ed uno solo) e mettervi dentro ciò che a tavola più vi aggrada; per questioni spaziali le porzioni risulteranno ridotte e potrete deliziarvi con i gusti che più preferite.
Come detto prima, abbondate con verdure e insalate, a basso tenore calorico ma ad alto potere saziante.
Limitate l'alcool ad un bicchiere e non consumate bevande gasate.
Fin qui niente di nuovo o traumatizzante.
Veniamo ora alla spinosa "questione panettone".
La domanda che mi sento fare più frequentemente: potrò mangiarne una fetta o sarà meglio uscire dalla stanza per non lasciarsi tentare?
L' introito calorico principale di pandori e panettoni (circa 300 kcal/100 gr) è dato dalla quota non indifferente di carboidrati e lipidi.
Eccetto per la quantità di grassi, l'apporto glucidico è quasi pari a quello dato da 100 grammi di pane, mentre risulta notevolmente minore per la pasta e ancor meno per il riso.
Questo porta alla conclusione che si può tranquillamente scegliere di consumare una fetta del dolce preferito semplicemente ponendo maggiore cura a cosa si mangia precedentemente.
Evitate di consumare pane; se proprio non riuscite a fare a meno di alimenti glucidici, preferite pasta o, meglio ancora, riso, ma in porzioni limitate.
Niente ansia da panettone, dunque.
Cominciamo ad organizzarci per godere senza preoccupazioni dei giorni speciali che stanno per arrivare.

lunedì 24 ottobre 2011

Testa di zucca

Eh si, è arrivato l'autunno e puntuali fanno capolino dal banco della verdura delle belle zucche arancioni.
Proprio ieri ho avuto il piacere di preparare un buon piatto a base di zucca e ricotta.
Vediamo cosa si nasconde sotto quella bella calotta: appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee (zucchina, cetriolo, melone, etc.) questo ortaggio è una fonte naturale di vitamine (A, B ed E) e minerali (calcio, sodio, potassio, fosforo, rame, magnesio, ferro, selenio, manganese e zinco).
È ricca di betacarotene, apporta una discreta quantità di fibre e di amminoacidi (arginina, tirosina, triptofano, acido aspartico e acido glutammico), nonchè di mucillagini, utili a combattere stitichezza, infiammazioni del tratto intestinale, a digerire e come alleato nelle diete dimagranti poichè placa il senso il fame.
E della zucca non si butta via proprio niente: scavata, la buccia può fungere da contenitore o da centrotavola.
I fiori sono ricchi di vitamina A, hanno azione diuretica e sono facilmente digeribili, se cucinati senza aggiunta di grassi.
I semi, dalle notevoli proprietà rilassanti, emollienti, diuretiche e vermifughe, si possono lavare e far tostare in forno o ricavarne un buon decotto cuocendoli in acqua o latte.

Un bel bicchiere di questa bevanda prima di andare a letto concilia il sonno.
Per sfatare il mito che tutto ciò che è buono fa ingrassare, la zucca è un alimento a basso contenuto calorico
: apporta circa 17 calorie ogni 100 grammi di polpa.
Il modo migliore di cucinarla è, come per tutte le verdure, al vapore; si può aggiungere ad altre verdure e ortaggi per preparare una buona minestrina o cuocere al forno senza aggiunta di grassi.

lunedì 17 ottobre 2011

Una buona spremuta

Cominciano i primi freddi e con l' inverno fanno capolino i primi malanni di stagione.
Nel cibo troviamo un valido alleato per prevenirli o fronteggiarli.
Lo scettro come nutriente fondamentale per la prevenzione dei malanni invernali va, ovviamente, alla vitamina C (acido ascorbico).
Piccolo composto acido dalla grande forza riducente, questa vitamina esplica molteplici attività nel nostro organismo, tra cui quella di stimolare la funzione immunitaria attraverso numerose vie.
Il livello di assunzione minimo raccomandato in Italia è 60 mg/die, raggiungibile con un'alimentazione varia e ricca, essendo tale vitamina presente in una varietà di alimenti.
Purtroppo l'acido ascorbico è un composto relativamente labile: viene rapidamente degradato in presenza di aria, luce o a contatto con metalli. Anche la cottura modifica il contenuto di vitamina degli alimenti, ecco perchè è consigliabile assumerli crudi o prepararli mediante cottura rapida e in poca acqua.
Buona bevuta a tutti!

domenica 2 ottobre 2011

C'era una volta...

"C'era una volta una valle con tanti mulini ad acqua..."
Mi sono data alle favole per bambini? Mio figlio ha preso possesso del mio blog?
Nulla di tutto questo. Oggi ho piacere di approfondire un discorso che mi sta a cuore: il valore nutrizionale delle farine raffinate.
Proprio come in una favola, fino a pochi decenni fa il panorama era arricchito dai mulini, costruzioni create per ricavare farina a partire dai chicchi di grano sfruttando la forza di acqua o vento.
Le antiche macine erano costituite da pietre scelte in base a determinate caratteristiche di durezza e porosità e scalfite in modo da perfezionare il processo di molitura.
Oggi tale operazione è effettuata utilizzando dei cilindri scanalati e la setacciatura è operata mediante tessuti di fibre di seta. L'acqua è stata definitivamente sostituita dall'elettricità.
Il sistema di molitura influenza la qualità della farina in maniera rilevante: i cilindri dei moderni mulini girano ad una velocità elevata che provoca surriscaldamento e conseguente perdita delle componenti più delicate (vitamine). La setacciatura rigorosa elimina tra l'altro le componenti più grossolane (proteine, fibre, parti oleose) fornendo un prodotto finale costituito da semplice amido.
I vantaggi, esclusivamente economici, riguardano la produzione di maggiori quantità di grano, in modo da soddisfare le sempre più ingenti richieste del mercato, e l'allungamento dei tempi di conservazione, essendo le farine prive dei componenti che nel tempo che ne causano l'irrancidimento.
Il prodotto finale consiste però in una polvere assolutamente inconstitente da un punto di vista nutrizionale e gustativo che necessita di aggiunte successive di grassi vegetali, grassi animali, maltizzati, etc.
Anche le farine reclamizzate come integrali non son altro che farine bianche addizionate di semplice crusca ma a cui mancano ancora minerali, oli, vitamine, aromi e le parti proteiche contenute nel germe.
Ci comportiamo come se, ricevendo un regalo, scartassimo l'oggetto e tenessimo per noi involucro e fiocco.
Il mio consiglio è di scegliere, quando possibile, prodotti non industriali e che presentino caratteristiche più genuine.

Basta poco

Chi mi chiede cosa faccio in pratica con il mio lavoro ha di me l'immagine di una wonder woman in camice e bilancia che sovverte le abitudini alimentari dei poveri pazienti.
La realtà è molto diversa.
Intendiamoci, di casi in cui il mio atteggiamento deve essere molto più autoritario e la dieta ristretta ce ne sono, ma si tratta di episodi singolari.
Generalmente basta chiacchierare dieci minuti con chi mi sta davanti per rendermi conto che il vero problema risiede nelle abitudini culinarie errate radicate da tempo.
Siamo italiani, conosciuti nel mondo per la buona cucina e per trasporre sul cibo
l' apertura e l'amore nutriti verso i nostri cari. La pastiera napoletana è una chiara ed inequivocabile dichiarazione d'amore (avete idea delle ore che ci vogliono per preparala???), la cena al fast food è segnale di apertura affettiva al figlioletto, il vassoio di pasticcini assortiti rappresenta il modo più elegante e diplomatico per presentarsi a pranzo dalla suocera.
Spesso il mio lavoro consiste più nell'elargire ricette veloci, gustose e leggere che grammare all' inverosimile misere porzioni di cibo.
E direi grazie al cielo!
È decisamente più semplice (e infinitamente piacevole) sperimentare nuovi modi di mangiare che morire di fame.
E per i nostri bambini, una bella storia prima di addormentarsi è il modo migliore di amarli.